Ironico

Perché leggere un romanzo ironico? Per osservare la realtà attraverso i magnifici occhiali di chi è in grado di sdrammatizzare con un sorriso le difficoltà ed esorcizzare ogni paura.

Le battute migliori possono nascere solo da un’attenta e profonda osservazione della vita con la consapevolezza che l’ironia può salvare il mondo.

Volete saperne di più? Leggete che ne pensa uno dei nostri autori di romanzi ironici più brillanti, Vincenzo Galati:

“Cos’è l’ironia? Non lo so, ma io la consiglio da anni e non mi sono mai beccato una denuncia…
Quel che è certo è che l’ironia è una cosa seria. È quel mezzo che consente di guardare il mondo con disincanto, sdrammatizzando.
L’ironia per me è un modo di vedere le cose, una sorta di punto d’osservazione del mondo; è la capacità di cogliere degli aspetti della realtà che non tutti vedono  ma che immediatamente tutti, o quasi, condividono.
La pratico a iosa anche nella scrittura poiché mi permette di rappresentare in maniera umoristica la società e, in particolar modo, i difetti che ne rendono interessanti certi aspetti.
Solitamente prendo in esame situazioni realistiche e le descrivo in maniera grottesca, delirante e talvolta paradossale da riuscire a far sorridere. Dietro a questi sorrisi, però, mi piace che vi sia un momento d’analisi, uno spunto di riflessione che si insinua come un tarlo nella mente del lettore.
Sì, lo ammetto è una mia perversione tarlare i miei lettori.
Nella scrittura ironica sono autodidatta, per cui non seguo regole precise. Non conosco tecniche, mi affido all’istinto. Il mio stile di scrittura è per natura asciutto, privo di lunghe descrizioni, incalzante negli eventi e con intrecci dalle idee semplici e interpreti che non si prendono mai troppo sul serio, per giunta, si presta molto bene alla scrittura ironica poiché mantiene un ritmo narrativo vivace e, si sa, i tempi comici sono fondamentali, anche in un testo scritto.
Cerco di utilizzare un po’ tutti i registri dell’ironia, dal sarcasmo, alla satira, alla parodia. Faccio una sorta di cocktail, con ingredienti ben dosati,  perché la percezione dello humor è soggettiva, ognuno di noi è propenso a ridere a modo proprio.
L’ironia con la quale prediligo cimentarmi è quella da situazione, quella che bisogna costruire in fase di stesura del testo, man mano che prende forma la commedia e che si susseguono gli eventi, questa è un’altra mia perversione, perciò, sì, credo proprio di aver bisogno di un buono psichiatra.
Un recente studio dell’Università dell’Illinois ha scoperto che l’ironia fa bene al sistema immunitario, combatte la depressione, le zanzare tigre e i Testimoni di Geova, quindi, ben vengano gli spacciatori di ironia, dispensatori di buonumore; perché l’ironia è come il nero, va bene con tutto e non passa mai di moda.”