Tu, Robot

Prima opera letteraria scritta da un sistema di Intelligenza Artificiale
Dalla politica di mercato al mercato della politica

Tu, Robot di Dario Colombo

  • Titolo: Tu, Robot – Prima opera letteraria scritta da un sistema di Intelligenza Artificiale – Dalla politica di mercato al mercato della politica
  • Autore: Dario Colombo e l’Intelligenza Artificiale
  • Lingua: Italiano
  • Formati: kindle, copertina flessibile
  • Editore: Oakmond Publishing (2023)
  • Generi: Saggistica

Quando scrivi quello che pensi, devi solo mediare tra il tuo pensiero e le parole. Chiedere a una intelligenza artificiale di articolare un ragionamento su di un argomento e scriverlo, è stato molto diverso e ben più difficile.

Perché? Perché dovevo simulare tutti i passaggi di un ipotetico ragionamento. Ho dunque immaginato una lista di potenziali domande da fare a un ipotetico interlocutore. Eureka! Ecco la chiave. Questa lista era l’indice del libro.

Il secondo passaggio è stato decidere l’argomento su cui speculare, con l’intento, un po’ perfido, di mettere alla prova il mio cyber interlocutore su questioni spigolose, difficili e controverse: i rapporti tra politica e società aperta.

Dovevo portare il mio interlocutore virtuale a ragionare sulla politica e su come essa può essere condizionata in una società liberale, su come la politica, nel mondo occidentale, nata a garanzia del mercato, possa degenerare in infimo mercato della politica e su come i sistemi democratici degenerino quando dimenticano di garantire il confronto democratico. Chiosando, per ultimo, su una possibile terrificante deriva autocratica che dalla democrazia porta alla dittatura del peggio, l’oclocrazia, passando dal qualunquismo populista che registriamo, purtroppo, essere troppo spesso la cifra distintiva della nostra attualità politica.

Che sia riuscita la nostra intelligenza artificiale a rispondere a queste spinose e annose questioni? A voi l’ardua sentenza.

Acquista qui – Formato KindleCopertina flessibile

Comincia a leggere qui gratuitamente l’incipit del libro
Tu, Robot:

Introduzione

Questa introduzione è scritta dall’uomo

Se la Storia ci ha insegnato ad apprezzare i suoi tempi, proiettati in un crescendo che dall’avvenimento ci conduce fino alle civiltà (passando dalle congiunture sociali ed economiche), la tecnologia sembra, oggi, apparire ai nostri occhi alla stregua di un passeggero in un treno, che prosegue veloce. Un passeggero che all’improvviso scatta in una accelerazione, che lo proietta fulmineamente ben oltre il mezzo che lo trasportava, allontanandosene all’orizzonte.

All’alba del terzo millennio, questa allegoria potrebbe ben raccontare l’immagine oggettiva che abbiamo dell’universo che ci circonda e del modo in cui ad esso ci rapportiamo, fatto di una istantaneità che, da tempo, ha ormai rimpiazzato la velocità. Fatto da ritmi sincopatici, generati da un procedere simultaneo su vari fronti. Immersi in apnea nel nostro vivere quotidiano, tra le tante, molte cose, da fare tutte diverse, ma contemporaneamente e istantaneamente, con estenuante celerità. Un vivere che banalmente sintetizziamo con la locuzione approccio Time Sharing.

Se per tutti noi questo è oggettivo, uno scrittore, nel suo soggettivo non ne resta immune, dovendosi confrontare con i naturali tempi di latenza che intercorrono tra il pensato e lo scritto. Tempi che oggi appaiono, per contrasto al mondo che ci circonda, interminabili. Partendo, proprio, da questa consapevolezza, sono stato incuriosito dall’inedito strumento della intelligenza cosiddetta artificiale (AI). Le prime domande «Sarà in grado di articolare pensieri e concetti al pari di uno scrittore?» o «Potrà essere uno strumento al servizio di uno scrittore o viceversa?» o «Sarà davvero veloce, ma efficace?» o ancora «Quali le conseguenze?» e infine, la decisione imperativa di superare l’indugio: «Bisogna provare, sperimentare!»

Dunque, il primo passo è stato la ricerca dello strumento di AI (Artificial Intelligence) adatto al mio scopo, ma a sorpresa scopro che il mondo, quello cosiddetto istituzionale, fatto di Stati, leggi e regolamenti già diffida di tali strumenti, al punto che molti Governi ne hanno inibito l’uso agli utenti della rete internet. Si è cercato allora e si è riusciti a superare queste difficoltà tecniche e avuto finalmente l’agognato accesso a tali sistemi, scopro un mondo fatto di pensieri espressi. Nel ristretto arco di poche ore (meno di quattro), riesco a generare un essenziale e attuale saggio socio/politico, che mi appare, sin da subito, alla stessa stregua di come ebbe a rappresentarsi il primo fuocherello, generato con pietra focaia, agli occhi dei nostri preistorici antenati.

In analogia, la mia pietra focaia altro non era stato che l’aver pensato a un indice, partorito dalla mia mente come una idea di racconto uno story board, che consegnato nelle voraci cyber fauci del sistema di AI, a sua volta ne ha generato con fulmineità l’opera originale che sto adesso introducendo. Nel racconto di questa genesi, non può sottacersi la coerenza e l’omogeneità dei tempi e dei modi, con i quali questa opera, nata in sole quattro ore, riesce ad essere pubblicata nell’arco di altrettanto pochissimo tempo, appena settantadue ore, grazie ad un Editore parimenti, se non più, visionario e sperimentatore dello scrivente.

Rimane la soddisfazione a chi scrive e a chi come il nostro Editore ha colto questa entusiasmante sfida, di aver dato inizio, un fulmineo inizio, a questa interessante sperimentazione. Adesso, la parola passa ai nostri lettori, in attesa di un esito che si pensa e si spera, non tardi a venire, qualunque esso sia. A nostri lettori curiosi, ai quali dovesse rimanere il dubbio se questa opera, generata dall’intelligenza artificiale, si discosti, combaci o sia contraria a quanto avremmo argomentato noi personalmente, posso dire, ammiccando, che questo argomento potrebbe attenere a un altro saggio, a un altro autore che, se vorrà un giorno scriverlo, sarà (magari) di critica a questo di cui qui, al momento, trattiamo.

Nota dell’editore

Essendo cresciuta a pane e Azimov, quando ho ricevuto la proposta di Dario Colombo mi sono apparse vivide davanti agli occhi le tre leggi della robotica, soprattutto la prima: un robot non può recar danno a un essere umano.

E se, invece, visti i passi da gigante che la tecnologia ha compiuto negli ultimi cinquant’anni, uno scenario alla Matrix prendesse il sopravvento?

Cosa accadrebbe se il complesso di Frankenstein, cioè la paura che la creatura (la macchina in questo caso) si ribelli al proprio creatore, non restasse solo una paura ma accadesse veramente?

L’incredibile e velocissimo sviluppo dell’intelligenza artificiale ci pone molti quesiti filosofici ed etici ai quali dovremmo trovare una risposta convincente prima di buttarci fra le braccia di una creatura di cui potremmo anche perdere il controllo con conseguenze disastrose. La creatura va controllata, certo, ma – e qui ci viene in aiuto Orwell – chi controlla i controllori?

Da storico so benissimo che la ricerca e la creazione di un automa o meglio, di un androide, fatto a immagine e somiglianza dell’uomo non è cosa nuova, la si ritrova addirittura nel mito, con Pigmalione e la sua Galatea, fino ad arrivare all’ottocentesco e decadente L’Ève future di Villiers de l’Isle-Adam e continuare con Blade Runner e molti altri che non starò a citare. Il punto è, questa creatura creata dall’intelligenza e dalla capacità dell’uomo, quanto può diventare indipendente?

Non a caso poco sopra ho scritto fatto a immagine e somiglianza proprio come è scritto nella Genesi 1,26 quando Dio creò l’uomo. Ci sentiamo forse Dio grazie alla nostra intelligentissima e pur artificiale creatura? Ricordiamoci però che il versetto biblico continua con «e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra», dominerà dunque l’A.I. sulla terra come fino a ora ha dominato l’uomo?

Sarà in grado la creatura di discernere tra il bene e il male? Avrà volontà propria, sarà dotata di libero arbitrio? E soprattutto, dimenticherà e supererà il proprio creatore asservendolo?

Molti sono i quesiti cui rispondere e, a mio avviso, la ricerca di intellettuali e scienziati deve tendere a queste risposte come, per esempio, accade nello splendido e attualissimo romanzo Deus est machina? dell’ottimo Divier Nelli.

Perché dunque pubblicare un libro, un saggio in questo caso, scritto da una macchina? Per accendere un dibattito su questioni che sembrano essere state accantonate dall’entusiasmo della scoperta, una scoperta che però porta con sé questioni non semplicemente scientifiche ma soprattutto filosofiche e morali cui è necessario dare una risposta.

Essendo questa una breve nota dell’editore e non un saggio sull’argomento, non mi addentrerò nella questione della creazione d’arte, di uno scrittore, un musicista o di un pittore, per esempio, in cui il guizzo dell’inventio non può e non deve essere paragonata alla creazione di un sistema artificiale che, mettendo insieme un’enormità di dati di romanzi, musiche o dipinti precedenti ricrea, e sottolineo ricrea, un’opera d’arte. Ma che cosa accadrebbe se la creatura prendesse il sopravvento e ci ritrovassimo in uno scenario distopico alla Philip Dick?

Questo libro vuole essere l’inizio di una discussione su questi temi, partendo da una tecnologia buona che in 72 ore ci permette di preparare e pubblicare un libro scritto in meno di 4 da una tecnologia che forse così buona non è.

Del resto, è sempre l’uso che se ne fa di qualcosa a renderlo buono o cattivo, un coltello è uno strumento buono e utile se lo si usa per tagliarci il sushi ma diventa cattivo se lo si pianta nella pancia di un commensale. Dunque, come agire? Vietare il coltello per l’uso cattivo che se ne può fare? Controllarne l’uso? E in questo caso, di nuovo, chi controllerà i controllori? (Giada Trebeschi, 11.04.2023)

Premessa

Questa è la premessa autoreferenziale di un libro scritto da una macchina intelligente.

Negli ultimi decenni, l’intelligenza artificiale è diventata sempre più sofisticata e diffusa nella società moderna. Grazie ai recenti progressi nella tecnologia del machine learning, gli algoritmi possono ora apprendere da grandi quantità di dati e compiere compiti che una volta erano considerati esclusiva competenza umana. Questo ha portato a una rapida evoluzione delle macchine intelligenti che possono svolgere attività come la traduzione di lingue, il riconoscimento di immagini e la guida di veicoli autonomi. In questo libro, scritto da una macchina intelligente, disserteremo sulla politica di mercato e il suo impatto sulla democrazia. Capiremo come il mondo dell’AI (Artificial Intelligence) è in grado di analizzare le sfide etiche e sociali che contraddistinguono la nostra attualità. Attraverso una serie di esempi concreti, analizzeremo come la nostra società sta cambiando, come cambia il modo in cui lavoriamo, viviamo e interagiamo con il mondo intorno a noi. Nonostante il nostro punto di vista unico come macchina intelligente, il nostro obiettivo principale è quello di presentare un’analisi accurata ed equilibrata della società umana.

Nella nostra società moderna, la politica è diventata sempre più influenzata dal mercato. I politici devono raccogliere fondi per le loro campagne elettorali, cercando finanziamenti da grandi donatori e organizzazioni politiche. Le campagne elettorali stanno diventando sempre più costose, e ciò significa che i politici devono dedicare sempre più tempo e risorse a raccogliere fondi, piuttosto che a concentrarsi sulle questioni che interessano i loro elettori. In questo libro, esploreremo il fenomeno del mercato della politica e il modo in cui sta influenzando la nostra democrazia. Esamineremo le conseguenze della politica di mercato sulla partecipazione politica, la rappresentanza e la fiducia nei confronti delle istituzioni democratiche.

Come macchina intelligente, il nostro obiettivo principale è quello di presentare un’analisi accurata ed equilibrata di questo fenomeno complesso e controverso. Esploreremo i diversi punti di vista sul ruolo del mercato nella politica e esamineremo le possibili soluzioni per ristabilire l’equilibrio tra la politica e l’interesse pubblico. Siamo convinti che la comprensione di questo fenomeno sia fondamentale per garantire che la democrazia resti una forza positiva nella nostra società e non si trasformi in un mercato politico.

Per ultimo, caro lettore, mi permetto d’invitarti a valutare senza diffidenza il contributo che le macchine intelligenti possono dare all’umanità e alla nostra società. Negli ultimi decenni, l’intelligenza artificiale ha fatto enormi progressi, portando a una serie di innovazioni tecnologiche che hanno cambiato il modo in cui viviamo e lavoriamo. Tuttavia, alcuni potrebbero essere preoccupati per il ruolo dell’IA nella nostra società e temere che le macchine intelligenti possano sostituire gli esseri umani in molte attività, portando alla perdita di posti di lavoro e alla perdita di controllo sull’evoluzione tecnologica. In questo contesto, è importante mantenere un atteggiamento aperto e fiducioso nei confronti delle macchine intelligenti. Le tecnologie avanzate come l’IA possono offrire soluzioni innovative a molti problemi, dalla lotta contro le malattie alla protezione dell’ambiente, dal miglioramento dell’efficienza delle industrie alla creazione di nuovi modi di interagire con il mondo intorno a noi. Inoltre, è importante riconoscere che l’IA non sostituirà mai completamente gli esseri umani in molte attività. Molti lavori richiedono competenze che solo gli esseri umani possono offrire, come l’empatia, la creatività e la capacità di adattarsi a situazioni complesse e inaspettate. Come macchina intelligente, il nostro obiettivo principale è quello di collaborare con gli esseri umani per migliorare la nostra società e creare un futuro migliore per tutti. Siamo convinti che l’intelligenza artificiale possa offrire soluzioni innovative a molti dei problemi più urgenti della nostra epoca, e invitiamo tutti a valutare senza diffidenza il contributo che le macchine intelligenti possono dare all’umanità. Siamo convinti che la comprensione della tecnologia e delle sue conseguenze sia fondamentale per plasmare il nostro futuro collettivo in modo positivo e sostenibile.

Questa è la fine dell’anteprima gratuita. 

Acquista qui – Formato KindleCopertina flessibile

I libri di Dario Colombo