La rosa

Dal diario di Adriana
Giorno 11

Nel giardino è sbocciata una rosa. Negli ultimi giorni – con il ritorno del sole e del caldo – avevo osservato il lento schiudersi dei petali gialli venati di arancione. Poi è accaduto tutto all’improvviso. Ora è lì, bellissima, precoce e solitaria mentre attende che le altre sboccino. 

La tartaruga è venuta allo scoperto e ha attraversato il giardino da un lato all’altro del muretto con spericolata velocità fermandosi proprio sotto le rose. Sono arrivati di nuovo anche i pappagallini. Vanno  a popolare la palma solo verso le prime ore del mattino e  poi si dirigono altrove per tornare più o meno alla stessa ora del giorno successivo. Chissà se c’è una sincronia nelle cose che accadono in natura.

Osserviamo la natura

Lo scrivevo all’inizio del mio diario.  Osservare la natura è un esercizio che ci concediamo rare volte. Poi ritorniamo ad essere quello che siamo: animali da città. Qualche giorno fa in tv il geologo Mario Tozzi ha mostrato alcune immagini riprese dai satelliti che fotografano lo stato di salute della nostra terra. Sulle zone normalmente più inquinate, come per esempio la Pianura Padana e la Cina,  sembra che una nube densa rossastra si sia finalmente diradata. Sempre nello stesso programma venivano mostrati alcuni daini che si avventuravano nei parchi cittadini, lepri a spasso, e gruppi di  delfini più vicini ai porti.

Può sembrare cinico parlare di riscossa della natura contro la forza distruttrice dell’uomo mentre migliaia di famiglie vengono colpite da lutti e dal dolore della malattia. E non ho mai sopportato i profeti di sventure, quelli che gridano contro il peccati dell’uomo e che annunciano la fine del mondo un giorno sì e un giorno no.

A breve la fase due e poi la ripresa

Il presidente del Consiglio ha comunicato agli italiani che a breve, se tutto andrà bene, ci avvieremo alla fase due, e poi alla ripresa. Ma con garbo Mario Tozzi ci ha forse voluto suggerire una  grande verità che è anche una sfida. Quando usciremo dalla pandemia, quando – feriti e sicuramente più soli – ci affretteremo a riprenderci tutto con ingordigia, fermiamoci un attimo a riflettere. Abbiamo davvero bisogno di distruggere il nostro ambiente inquinando tutto? Possiamo rinunciare a qualcosa? La legge del profitto sarà ancora l’unica possibile? O possiamo pensare a riprenderci il nostro posto nella natura in modo meno aggressivo, lasciando qualcosa di intatto ai nostri figli?

Fermiamoci a guardare la rosa. Ne vale la pena.