La vendetta

Dal diario di Adriana

E quindi in questo paese la vendetta è un sentimento assai diffuso e pronto a venire a galla anche se siamo ancora alle prese con il covid 19.

Dovremmo preoccuparci del  nostro futuro e  di come usciremo da questo tunnel terribile e invece eccoli i giustizieri della notte, quelli che non vedono l’ora di imbracciare le armi o le bottiglie per lanciarle contro la finestra della povera Silvia Romano tornata libera dopo 18 mesi di prigionia.

Perché gli odiatori  avrebbero preferito vederla scendere dall’aereo che l’ha riportata in patria armata di machete e mascherata come Rambo, insomma animata da spirito di vendetta, novella giustiziera della notte.  Avrebbero voluto che urlasse contro i suoi sequestratori  e che la smettesse di preoccuparsi per i bambini che muoiono di fame in Africa. 

La conversione

E invece quella conversione alla religione musulmana, forse spiazzante ma chi siamo noi per giudicare, ha aizzato gli animi dei peggiori fomentatori di odio che magari fino a quale giorno fa si commuovevano per i nostri medici  e infermieri eroi morti nei nostri campi di battaglia contro il nemico covid. 

La commozione

Gli odiatori sono quelli che insultano le lacrime di commozione di una ministra che, dopo aver subito sulla propria pelle che cosa significhi lavorare nei campi agricoli senza diritti, riesce a far approvare una norma che dovrebbe garantire tutti invisibili. Forse gli odiatori sono venuti allo scoperto con la fase due.  Forse temono meno per la loro vita e per la loro salute e possono tornare a fare il loro mestiere. Si respira davvero una  brutta aria e non è quella del virus.

È un’aria capace di inquinare le coscienze.